La Santanchè dona 90mila euro alla stilista Alberta Ferretti per un evento privato: ma il finanziamento ha sollevato qualche dubbio.
Il gruppo Ferretti fattura ben 352 milioni l’anno, davvero una grossa cifra per aver bisogno di supporto. Eppure, dal ministero del Turismo spunta un contributo di 90mila euro per la sfilata a Rimini, dopo il disastro dell’alluvione in Emilia Romagna.
Ma può davvero una boutique di lusso aver avuto bisogno della Santanchè?
La sfilata di Ferretti nel fango dell’Emilia
Mentre l’Emilia Romagna affondava ancora nel fango, contando 14 morti e 26 mila sfollati, Alberta Ferretti decide di portare ugualmente avanti l’evento “Ferretti Resort24”. In un contesto non del tutto consono, parte la sfilata con riflettori e musica a più non posso.
Ad assistere all’evento dell’azienda Aeffe, si notano in prima fila anche alcune figure politiche: Daniela Santanchè con Dimitri Kunz d’Asburgo, indagato con lei per le vicende Visibilia, oltre alla sottosegretaria alla Cultura Lucia Bergonzoni, Geronimo La Russa, e il deputato Pd Andrea Gnassi.
Un’asta benefica
Prima che nascessero polemiche sull’evento in u momento così disastroso per la Regione, la Ferretti aveva annunciato che l’evento sarebbe stato “solidale”. Attraverso un’asta benefica con Sotheby’s, sono stati messi in vendita pezzi speciali d’archivio e una t-shirt con la scritta “Io ci sono”.
I dipendenti e l’azienda stessa avrebbero devoluto una certa somma da dare in beneficenza, peccato che di quegli “angeli del fango” nessuna ne ha parlato a fondo. Su Twitter la ministra Santanchè aveva poi scritto: “Per aiutare la Romagna a ripartire, io ci sono”.
Quei 90mila euro dalla Santanché
Quella che sarebbe dovuta essere una sfilata solidale, però, si scopre di essere stata tutt’altro. A distanza di tempo, si scopre che la ministra Santanchè aveva dato 90 mila al gruppo Aeffe. Un contributo richiesto il 31 marzo 2022.
Il 10 maggio il segretario generale del Mitur assegna ufficialmente alla società le risorse per “provvedere ai servizi di organizzazione e promozione dell’evento”. Ma qual è stato davvero il motivo della spesa? La Ragioneria generale ha sollevato dubbi sul “Piano strategico di Sviluppo” del ministero, in cui non c’è traccia di finanziamenti a operatori privati della moda.
Tuttavia, dopo quattro mesi dalla vicenda, emerge che il ricavato ottenuto è stato di circa 57 mila euro “interamente devoluti alla Protezione civile della Regione”.